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giovedì 23 giugno 2011

Cartoline d'epoca del Cisternino di Città a Livorno

Si trova in via Grande, tra piazza Guerrazzi e piazza della Repubblica,
è un elegante edificio neoclassico costruito nella prima metà dell'Ottocento per soddisfare il fabbisogno idrico del centro di Livorno.
La costruzione del Cisternino di città è legata al compimento dell'Acquedotto Leopoldino, iniziato sul finire del Settecento 
per potenziare le risorse idriche di Livorno e dei suoi sobborghi. 
 Nel 1809 Pasquale Poccianti assunse la direzione dei lavori dell'acquedotto 
e nel 1827 delineò le opere da farsi per il completamento del medesimo: 
alla relazione era allegato anche il progetto per un serbatoio da costruirsi nel centro della città, all'interno della cinta fortificata voluta dai Medici nel XVI secolo
 Il progetto fu approvato nel 1837 ed i lavori vennero portati a compimento solo nel 1848.
Il serbatoio, detto appunto Cisternino di città 
per distinguerlo dalle altre cisterne poste al di fuori del centro abitato 
(il Cisternone e il Cisternino di Pian di Rota), 
avrebbe occupato un lotto lungo la via Ferdinanda (attuale via Grande), compreso tra la Porta a Pisa e il Fosso Reale. 
Proprio per la presenza di queste strutture preesistenti, l'unica facciata visibile sarebbe stata solo quella verso ponente; per essa, Poccianti aveva ideato una caratteristica abside di forma semicircolare alleggerito da una finestra di derivazione termale.

Tuttavia, intorno al 1840, la demolizione delle fortificazioni e la realizzazione della piazza dei Granduchi (attuale piazza delle Repubblica) sopra il Fosso Reale, imposero a Poccianti di riprogettare i prospetti sulla via Ferdinanda e sulla nuova piazza: pertanto, lungo il principale asse stradale cittadino, l'architetto impostò un massiccio basamento sormontato da un leggero portico architravato d'ordine ionico, mentre, verso la piazza dei Granduchi, si limitò ad una semplice distribuzione delle aperture, sebbene le carte dell'architetto mostrino un progetto più articolato anche per questa facciata, probabilmente non realizzato per mancanza di fondi.
Il Cisternino tuttavia non entrò mai in funzione, forse per le complicazioni insorte con la costruzione della nuova piazza sul Fosso Reale, che con la sua volta avrebbe ostacolato il passaggio delle condotte provenienti dalla vicina Gran Conserva (Cisternone). Successivamente, a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, il piccolo serbatoio di città fu quasi completamente isolato dalle costruzioni circostanti con la realizzazione di una nuova ed incongrua facciata rivolta verso nord, mentre la vasca interna fu divisa a metà con la costruzione di un nuovo solaio per ospitare i locali della Casa della Cultura. Attualmente è chiuso al pubblico.(fonte wikipedia)




In piazza Guerrazzi vedi anche: