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Classifica delle 10 cartoline più viste del mese

giovedì 10 agosto 2017

Cartoline di Piazza della Repubblica a Livorno

La piazza della Repubblica è una delle più grandi (circa 19.000 metri quadri) 
e senza dubbio tra le più caratteristiche piazze di Livorno. 

 Sorta nel 1844 per opera del regio architetto Luigi Bettarini mediante la copertura di un tratto di Fosso Reale, in origine era denominata  
"La Volta" da cui "il Voltone" poi Piazza del Voltone fino al 1850 , poi piazza dei Granduchi fino al 1859, in onore alla dinastia lorenese. 
Nel periodo risorgimentale, fu intitolata a Carlo Alberto, fino al 1946 quando, dopo il referendum, è stata rinominata piazza della Repubblica. 
Venne ornata di 52 panchine di marmo,92 colonnetti di ferro e lampioni a gas con base a tre gambe ( per i livornesi le famose cosce di ferro ).
Tuttavia, per i livornesi la piazza è nota come Voltone, proprio per la presenza della volta che copre il Fosso Reale e misura 240 metri ed ha la pavimentazione ovale
La piazza si puo considerare inaugurata insieme alle statue di Leopoldo II (Canapone)
dello scultore livornese Paolo Emilio Demi, e di Ferdinando III dello scultore Francesco Pozzi, con grandi feste e giubilo di popolo, il giorno 8 settembre 1847, nel giorno 8 dedicato alla Madonna di Montenero e agli zii.  
o stesso popolo non piu giubilante ma infuriato il 6 maggio del 1849, con pietre e martelli offese il capolavoro del Demi che poco tempo prima era stato innalzato. Ma gia il 9 febbraio, allontanandosi il duca da Firenze, la statua del Demi venne ricoperta da un funereo tendone nero con sopra scritto in bianco "Rispetto all' autore".
Non avendo potuto impedire lo scempio il municipio ne ordinava la rimozione e il trasporto in un magazzino del vecchio Arsenale. Nel 1953 dopo oltre un secolo dalla rimozione la statua fu collocata in piazza XX Settembre dove si trova attualmente.
 Sulla Base rimasta vuota per sei anni, fu messa nel 1855 una fredda variante dello scultore Emilio Santarelli che prese si 40 mila lire ma non onore e fama.
Al primo piano del palazzo tra via Buontalenti e via Grande a destra, 
naque nel 1918 e bi ebbe sede per diversi anni il giornale 
"Gazzetta Livornese e Telegrafo" oggi il Tirreno.
I palazzi che contornano la piazza sono tutti scampati ai bombardamenti dell'ultima guerra, ad eccezione di quello che fù sede delle Poste, posto tra via delle Galere e il Largo Fattori, successivamente ricostruito con porticato.

Alla fine della via Vittorio Emanuele troviamo questa piazzetta, 
conosciuta come slargo del Cisternino, oggi Largo Fattori,
accanto alla piazza Carlo Alberto
Era delimitata dal retro del palazzo del Cisternino di città e da un lato 
del palazzo Rosselli, sede delle Poste, che in tempo di guerra fu centrato 
in pieno da una bomba e distrutto completamente. 
Palazzo delle Poste, che in tempo di guerra fu centrato 
in pieno da una bomba e distrutto completamente. 
Venne in seguito ricostruito con motivi architettonici più moderni 
che non lo hanno ben inserito nell’insieme della piazza.
Piazza Carlo Alberto ai primi del secolo. 
La piazza è sempre stata luogo di ritrovo dei bambini che qui venivano a giocare; 
nella foto ripresa dalla parte della Fortezza Nuova sono in bella evidenza una panchina in marmo e un lampione in ferro, si vedono anche le cancellate che delimitavano i monumenti e che scomparvero durante la guerra. La signora, in primo piano con le brocche di rame , è stata alla fonte lì vicina a prendere l’acqua necessaria per preparare il pranzo.
Piazza Carlo Alberto Anni Trenta.
Lungo il fosso che esisteva prima della copertura e della realizzazione della piazza dei Granduchi c’erano diversi magazzini a livello delle acque. Alcuni di questi esistono ancora e sono raggiungibili dalla parte di piazza Garibaldi scendendo negli scantinati.
Nella foto sopra un barcone si accinge ad entrare sotto il Voltone
Nella piazza ripresa dall’inizio della via De Larderel si vedono, partendo da sinistra,
il palazzo che fu sede del giornale Il Telegrafo, lo slargo del Cisternino tra la piazza e la via Vittorio Emanuele, il palazzo Rosselli che fu sede delle Poste e Telegrafi, la cupola della chiesa dei Domenicani e la Fortezza Nuova con gli edifici militari.
Piazza Carlo Alberto incrocio via De Larderel
 Nella foto sono evidenti i mezzi di trasporto più economici di allora 
i carretti trainati a mano che, come come si vede nella foto dell’anziana signora a destra, servivano anche da esposizione merce. 
Caratteristico e simpatico anche il vestito della signora in primo piano con il coulisson.
 Nella piazza, tra panchine, lampioni e pioli in ferro ne esistevano oltre 100 pezzi. 
Negli ultimi anni diversi diquesti lampioni e pioli sono stati rimessi al loro posto.

Le due statue dei Granduchi furono messe al loro posto nel 1848. 
Quella di Ferdinando III é opera del Pozzi, 
quella di Leopoldo II ( Canapone ) del Demi.
Curiosità: La piazza non è in piano, ma tra i due estremi vi sono circa 3 metri di dislivello.


Visualizzazione ingrandita della mappa
Punta il mouse sulla foto: puoi spostarti in avanti e indietro lungo la piazza 
e persino ruotare la visuale di 360°.
Questo è Street View


In piazza della repubblica vedi anche:

    Cartolina della Fontana del Nettuno a Livorno

    La Fontana del Nettuno si trova sul lungomare labronico in piazza Modigliani
    davanti l'ingresso dei bagni Pancaldi.

     Fu innalzata nel luogo in cui sorgeva il monumento a Benedetto Brin
     Restaurata dalla ditta Morigi di Bologna su incarico del Comune di Livorno,
     la fontana fu donata alla città di Livorno nel 1934 dall’industriale pratese Giuseppe Valaperti ed è la copia della fontana che egli possedeva nella sua villa 
    a sua volta copia in piccolo del famoso Nettuno del Giambologna. 
    Su ogni lato della fontana sono addossate le Naiadi,
    figure mitologiche figlie di Nettuno e quattro delfini in pietra.


     Nei dintorni vedi anche:


    Voci Correlate:




    mercoledì 9 agosto 2017

    Cartolina della Cappella San Michele Arcangelo Livorno

    La cappella di San Michele Arcangelo e della Visitazione di Maria 
    sorse nel 1703 lungo via Roma
    nei pressi in cui si incrocia con viale Nazario Sauro.


    Quest'ultima, verso la fine dell'Ottocento fu affiancata 
    da una barriera della cinta daziaria di Livorno 
    (Barriera Roma, scomparsa, con la demolizione delle mura, nel corso del Novecento) All'epoca la cappella si trovava in stato di degrado, tanto che fu restaurata negli anni trenta del Novecento (come ricorda la scritta impressa nell'architrave).


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    lunedì 7 agosto 2017

    Cartoline dello stabilimento Acque della Salute a Livorno

     Lo stabilimento o quello che ne rimane si trova a Livorno,
     tra via Orosi e piazza Dante, nei pressi della Stazione Centrale.


      Stabilimento termale Acque della Salutenoto anche come Terme del Corallo 
     detto anche volgarmente Montecatini al Mare.







     Veduta panoramica dello stabilimento (1904)


    Nel 1903 iniziò la costruzione dello Stabilimento della Acque della Salute 
    che fu per molti anni uno dei principali motivi di richiamo turistico della città. 
    Quasi in contemporanea venne iniziata la costruzione del grande albergo Terminus Corallo e sui vicini terreni, donati al Comune di Livorno dalla Società delle Acque della salute, nacque la nuova stazione ferroviaria sulla direttrice Roma - Genova. 




    Acque della Salute
    sullo sfondo il grande albergo Terminus Corallo (1906)
    Nei primi anni del 1800 furono notate diverse pozze naturali di acque nella zona 
    del campo di Marte, dove i militari erano soliti fare le loro esercitazioni. 
    Queste acque, a detta dei contadini della zona, avevano un effetto
    purgativo da loro riscontrato sul proprio bestiame che lì andava ad abbeverarsi.


     
    Dopo diversi anni e precisamente nel 1856, il sacerdote Giuseppe Pini costruì in quella zona un’edicola per la distribuzione di quella acqua risultata purgativa e salsoiodica.
     Passarono alcuni anni e agli inizi del secolo, per interessamento 
    di alcuni studiosi e di industriali, fu decisa la costruzione di uno 
    stabilimento per lo sfruttamento di queste acque. 
    Su queste acque vennero fatti dei saggi da famosi scienziati e furono trovate cinque sorgenti di acque con diverse qualità curative.






      Salone di mescita con le cinque acque (1906-1912)






    La costruzione di questo complesso, che fu chiamato Acque della Salute, 
    venne iniziato nel 1903 e fu portato a termine ed inaugurato nel 1905 
    alla presenza delle più importanti autorità del paese.





     L'ingresso principale di via dei Condotti (oggi v.le Carducci) 
    costruito da due eleganti edicole quadrangolari sormontate 
    da una piccola caratteristica guglia.




    Tre cartoline che ritraggono l ingresso pricipale dello

     stabilimento nei primi del 900.

    Le due eleganti edicole fungevano da biglietteria, 

    erano unite da un largo ed elegante cancello di accesso 
    che immetteva in un bel piazzale fiorito, 
    attraverso una rampa di scale si accedeva al salone centrale.

    Inaugurazione delle Acque della Salute, 15 agosto 1905

     Le terme furono frequentate soprattutto dalla nobiltà, dalla buona
    borghesia e da famosi artisti di varie nazionalità.


     In questa foto d'epoca vediamo il solenne ricevimento
    di S.A. Principe di Battenberg, Ammiraglio della Squadra Inglese

    Visita di Vittorio Emanuele III anno 1905.
     I frequentatori degli Stabilimenti delle Acque della Salute fecero parte della borghesia e dell’aristocrazia italiana e straniera e poterono usufruire, 
    oltre che delle varie cure termali, di bellissimi ambienti con ameni giardini e 
    ombrosi viali dove potevano riposarsi in pace. 



    Allo stabilimento arrivava bella gente che veniva per far uso delle acque curative e allo stesso tempo per visitare le mostre di pittura, di antiquariato e di arti varie
    che venivano preparate all’interno dei numerosi saloni.
    Spesso queste sale venivano usate per presentare i prodotti
    delle varie attività commerciali livornesi.





    Potevano inoltre godere di molti svaghi come gare di tennis, 
    pattinaggio, spettacoli, feste e manifestazioni di gala.







    Particolare del padiglione principale dello stabilimento in stile post liberty, 
    questo complesso fu considerato tra i migliori in Europa, 
    aveva varie stanze per le visite mediche, sale per la distribuzione delle acque, 
    dove si potevano assaggiare tutte e cinque le sorgenti e poi un 
    grande parco con colonnati, padiglioni e giardini.





    La terrazza dello Stabilimento 1918






     Veduta dalla terrazza del padiglione centrale.











     

    Slideshow cartoline Terme del Corallo








    Viaggio virtuale Terme del Corallo



    La storia
    Video realizzato in collaborazione con Luciano de Nigris (regista)
    sull'impianto termale della Acque della Salute di Livorno,
     conosciute come le Terme del Corallo, gioiello Liberty della città da recuperare.
    www.livornotour.com




    Nei dintorni vedi anche:


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    domenica 6 agosto 2017

    Cartolina dei Delfini di Ardenza Livorno

    I Delfini si trovavano lungo la balaustra 
    del lungomare di Ardenza, presso il moletto
     Le sculture sono in fase di restauro oramai dai primi mesi del 2008.
      I delfini furono realizzati in ghisa nella prima metà dell 800 da Carlo Reishammer 
    (sembra ispiratosi ad alcuni disegni del Tacca)


     Sembra che in origine fossero collocati sul ponte della Porta a Mare 
    che passava sul vecchio canale dei Lazzaretti, sull'attuale piazza Luigi Orlando.





    Nei dintorni vedi anche: