Via Grande a Livorno si trova tra piazza della Repubblica e piazza Micheli.
Quando sorse, con il piano regolatore del Buontalenti del 28 Marzo 1577
prese il nome di via Ferdinanda ma fu sempre popolarmente chiamata
via Grande e precisamente:
via Grande della Porta a Pisa la parte a monte e
via Grande della Colonnella la parte a mare.
prese il nome di via Ferdinanda ma fu sempre popolarmente chiamata
via Grande e precisamente:
via Grande della Porta a Pisa la parte a monte e
via Grande della Colonnella la parte a mare.
Dal 1808 al 1813 fu chiamata via Napoleone e dal 1860 al 1946 via Vittorio Emanuele II.
Via Grande è sempre rimasta la principale via Livornese
ricca di negozi e posti di ritrovo.
Nella foto sopra si nota l’inizio della via Vittorio Emanuele lato porto
vista appunto da piazza Micheli.
ricca di negozi e posti di ritrovo.
Nella foto sopra si nota l’inizio della via Vittorio Emanuele lato porto
vista appunto da piazza Micheli.
Come si puo notare dai numerosi negozi,
via Grande è sempre stata una via con molte attività commerciali
alcune delle quali ancora oggi esistono.
Nelle due foto, via Vittorio Emanuele visto da piazza Colonnella.
Come avrete fatto caso la via era più stretta di adesso
e senza i portici costruiti perche nel dopo guerra.
Essendo la principale via di collegamento tra il porto e
l’entroterra era una strada molto trafficata.
alcune delle quali ancora oggi esistono.
Come avrete fatto caso la via era più stretta di adesso
e senza i portici costruiti perche nel dopo guerra.
Essendo la principale via di collegamento tra il porto e
l’entroterra era una strada molto trafficata.
Nella foto sopra ci troviamo nella piazzetta di Colonnella
sulla destra si nota l’insegna della Farmacia Inglese.
sulla destra si nota l’insegna della Farmacia Inglese.
Nella foto via Vittorio Emanuele angolo via Grega (oggi via Tellini).
L' ingresso del famoso Hotel Campari in via Vittorio Emanuele
angolo dell'odierna via Vittorio Veneto.
angolo dell'odierna via Vittorio Veneto.
Tratto della via Grande tra via Piave e via Montegrappa,
a sinistra della foto un cambio monete ed una tabaccheria,
accanto la cartoleria Baldocci; piu avanti l’ingresso dell’albergo Campari
accanto la cartoleria Baldocci; piu avanti l’ingresso dell’albergo Campari
dove sostava la diligenza che accompagnava i propri clienti alla stazione ferroviaria.
Particolare di via Grande lato porto nel 1920.
Tra le varie attivita commerciali si puo notare l'insegna del
negozio di ottica Bolaffi ancora oggi esistente
e sopra la sartoria Bonerardi.
L'inizio della seconda parte di via Grande (lato terra)
vista dalla piazza Vittorio Emanuele (Piazza Grande).
Sull’angolo a sinistra si nota il Bar Sole oggi ancora presente,
il ristorante l’Ardenza, le due edicole dei giornali.
Sulla destra sotto il loggiato della Gran Guardia
si vede una cancellata in ferro, delimitava la zona occupata dagli uffici
centrali della Reale Questura che serviva anche da stazione militare.
negozio di ottica Bolaffi ancora oggi esistente
e sopra la sartoria Bonerardi.
vista dalla piazza Vittorio Emanuele (Piazza Grande).
il ristorante l’Ardenza, le due edicole dei giornali.
Sulla destra sotto il loggiato della Gran Guardia
si vede una cancellata in ferro, delimitava la zona occupata dagli uffici
centrali della Reale Questura che serviva anche da stazione militare.
Da notare le tende parasole dei vari negozi arricchite dalle scritte,
la via era un autentico emporio commerciale dove si potevano trovare
innumerevoli tipi di mercanzie pregiate e provenienti da tutti i paesi del Mediterraneo.
Allora moltissimi di questi negozi che anche oggi sono presenti con il solito nome,
Allora moltissimi di questi negozi che anche oggi sono presenti con il solito nome,
erano gestiti da ricchi commercianti ebrei, levantini ed inglesi.
Questa immagine effettuata dalla stessa prospettiva della precedente
ritrae la via Grande (lato terra)
devastata dopo uno dei bombardamenti degli alleati.
Questa immagine effettuata dalla stessa prospettiva della precedente
ritrae la via Grande (lato terra)
devastata dopo uno dei bombardamenti degli alleati.
Sulla sinistra della foto l'insegna del Teatro Moderno.
Foto del 1921, al centro a destra si nota la presenza dell'antica
che rappresentava il Duomo della Livorno Medicea.
via Vittorio Emanuele angolo piazza Guerrazzi,
in primo piano l'edicola di Soranzo, famose editore di cartoline illustrate.
In angolo con la piazza Guerrazzi c’era il negozio del libraio ed editore Giusti
che era specializzato in edizioni scolastiche, a destra affacciati sulla piazza vediamo un negozio di parrucchiere ed uno dei tanti caffè della zona.
Sulla via Grande accanto alla libreria vediamo una tabaccheria e ancora a sinistra una rivendita di ricambi per orologeria.
L'ingresso al “Caffè della Posta” in via Vittorio Emanuele n°52
davanti all’ufficio postale.
sullo sfondo, piazza Carlo Alberto (piazza della Repubblica).
Ultimo tratto della via Vittorio Emanuele dalla piazza Guerrazzi alla piazza Carlo Alberto,
che si trovava al numero 52 davanti all’ufficio postale.
Questo locale fu aperto al pubblico nel 1851 dallo Zucconi e ospitò nelle sue sale molti
tra i più famosi letterati e artisti, dal Guerrazzi ad Angelica Palli,
da Gherardi del Testa al Carducci.
Ancora l'ultimo tratto di via Vittorio Emanuele visto però da piazza Carlo Alberto,
sulla destra si nota l’edificio del Cisternino e davanti a questo
la piccola edicola dei giornali ed il pannello con l’orario dei treni.
La parte bassa del Cisternino la vediamo quasi del tutto ricoperta
la piccola edicola dei giornali ed il pannello con l’orario dei treni.
La parte bassa del Cisternino la vediamo quasi del tutto ricoperta
di manifesti pubblicitari la maggior parte dei quali reclamizzano spettacoli teatrali,
allora molto diffusi e seguiti dall’appassionato pubblico livornese.
In questa foto, più recente di quella sopra,
possiamo notare il diverso tipo di illuminazione stradale con lampioni
sospesi al centro della strada e lampioni sui marciapiedi con base in cemento.
Da notare a destra uno dei tanti vespasiani che si trovavano allora per la città
ed in primo piano un piolo in ferro di piazza Carlo Alberto.
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