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domenica 23 marzo 2014

Nave Grommet Reefer naufragio nella rada di Livorno

Il naufragio accadde verso le due e cinquanta del 15 dicembre 1952. 
In quella notte, durante una forte mareggiata, le acque del litorale tirrenico furono sconvolte. Le cronache dell’epoca indicano che il libeccio soffiava ad oltre 100 chilometri orari, con punte che raggiungevano i 150! La nave americana “Grommet Reefer”, di circa 4 mila tonnellate, era giunta da Casablanca con circa 178 tonnellate di viveri destinati alla base americana di Campo Darby, tra Pisa e Livorno. 
 Il natante si trovava in rada in attesa del permesso d’attracco, quando la violenza del mare spezzò gli ormeggi. Spinta dai marosi, la “Grommet Reefer” s’infranse a circa 100 metri dall’Accademia Navale, spezzandosi in due tronconi anche 
a seguito di esplosioni avvenute nel reparto nafta. 





 Il comandante dette immediatamente ordine di suonare le sirene per richiedere i soccorsi. Durante le prime ore dopo il naufragio, non fu possibile dare aiuto agli uomini di bordo e le operazioni di soccorso ebbero delle fasi drammatiche.


 Parte dell’equipaggio fu portato a riva per mezzo di una teleferica stesa tra la nave e la Terrazza Mascagni. Fu soltanto con l’aiuto di quattro elicotteri che altri quattordici uomini rimasti aggrappati a poppa del natante, ifirono finalmente portati in salvo.
 La tragedia era stata veramente sfiorata. I quaranta uomini di equipaggio se la cavarono con qualche graffio e con tanta paura.


 Questa volta il libeccio aveva regalato ai livornesi ottime cibane.


 L’intera operazione di salvataggo fu seguita in diretta da centinaia di livomesi che si accalcarono lungo il viale Italia, all’altezza dei Bagni Acquaviva.
Furono molti quelli che cercarono di arraffare il piu possibile anche nei giorni che seguirono, fino a quando la zona interessata al fortunale non venne “ripulita” di tutto quel bendi dio.
 I più fortunati, quelli che fecero una raccolta abbondante, si improvvisarono addirittura rivenditori e, oltre ad aver degustato qualche cibo insolito,
riuscirono a mettersi in tasca anche qualche soldo.”



 Video di propietà Istituto Luce