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Classifica delle 10 cartoline più viste del mese

giovedì 19 maggio 2011

Cartolina del Monumento a Cavour a Livorno

Il monumento a Camillo Benso Conte di Cavour  
si trova a Livorno in piazza Cavour


Opera dello scultore labronico Vincenzo Cerri (1833-1903) 
venne innalzato nel 1871. 
La statua sorge su un basamento progettato dall'architetto livornese Arturo Conti, 
mentre le quattro aquile ai lati del medesimo 
furono scolpite da Giovanni Puntoni 
(Livorno 1937-1902).
Curiosità sul monumento: dopo la morte di Cavour si formò una commissione, 
che raccolse i fondi da alcune persone e da 13 tombole pubbliche 
fatte nelle domeniche in piazza Mazzini
per innalzare una statua allo statista. La commissione donò la statua, 
opera del Cerri, al municipio che la fece mettere nella piazza su di un basamentoin 
cui furono scolpite le seguenti parole : 
A Camillo Benso conte di Cavour i Livornesi nel 1871.


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mercoledì 18 maggio 2011

Cartoline del Caffè della Posta a Livorno

Il “Caffè della Posta” si trovava in via Vittorio Emanuele n°52
nei pressi di piazza Guerrazzi nell’area dell’attuale cinema “Lazzeri”.
E’ senza dubbio il più celebre e antico caffè di Livorno, ritrovo di letterati e patrioti, 
fra i quali, come ricordava la lapidea muratura all’interno del locale, 
Francesco Domenico Guerrazzi, A. Palli, T. Ghepardi, Del Testa, G. Carducci. 
Aperto da Artemidio Zucconi nel 1851, fu ceduto dagli eredi, nel 1920, ai fratelli Lazzeri.

Interno Caffè della Posta anno 1918

L’immagine, realizzata alla fine del secolo scorso, 
ci mostra la cancellata del giardino che dava sulla Piazza Guerrazzi.
Il “Caffè della Posta” (così chiamato perché situato di fronte al palazzo delle Poste) si affacciava sulla via Grande ed era dotato del giardino che vediamo nella foto. Successivamente questo complesso fu trasformato e sull’area del giardino fu costruito il moderno “Cinema-Teatro Lazzeri”.


In piazza Guerrazzi vedi anche:

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    Cartolina del Palazzo del Picchetto a Livorno

    Il Palazzo del Picchetto, o più semplicemente noto come Picchetto
    sorge nel centro di Livorno, lungo la via Grande, delimitando al contempo il lato nord occidentale di piazza Guerrazzi. 
    L'edificio, che si inserisce a pochi metri dal Cisternino di città e dal 
    monumento a Francesco Domenico Guerrazzi
    è stato sede, fino ad un recente passato, del Comando dei Carabinieri.
    Il Palazzo del Picchetto fu costruito nel 1701 su disegno del celebre architetto Giovan Battista Foggini.
    Pochi anni dopo, intorno al 1707, l'edificio fu ristrutturato ed ampliato da Giovanni del Fantasia per volere del granduca Cosimo III de' Medici come riportato dalla lapide posta sulla facciata di via Grande, che cita "amplitudinem donavit".

    Il Picchetto sorse come caserma militare nei pressi della Porta a Pisa (scomparsa intorno alla metà dell'Ottocento), all'interno della città fortificata ideata da Bernardo Buontalenti; nei pressi sorgevano la chiesa di Santa Barbara e, sin dall'epoca medioevale, la piccola cappella di Santa Giulia (entrambe scomparse).
    Peraltro, il palazzo, assieme al vicino Cisternino di città, è l'unica struttura posta sulla via Grande ad essere scampata alle distruzioni legate alla seconda guerra mondiale, quando l'intera strada fu oggetto di devastanti bombardamenti, assieme a buona parte del centro storico della città, all'epoca occupato dai tedeschi.

    Il palazzo presenta una pianta ad "L", con una facciata solida e maestosa.
    Il prospetto fu decorato con sculture di Andrea Vaccà, da Carrara, che realizzò due pelli di tigre, aperte e munite di testa e zampe, sopra le porte laterali dell'edificio.
    Sulla facciata di via Santa Barbara è posta una lapide, datata 1962, nella quale si ricorda che di fronte al palazzo, nella zona della scomparsa chiesa di Santa Barbara (1581), sorgeva una chiesa di epoca longobarda dedicata a Santa Giulia di Porto Pisano, che fu distrutta dalle truppe di Carlo I d'Angiò nel 1268.
    L'interno è caratterizzato da un cortile delimitato da eleganti loggiati disposti su più ordini.

    In piazza Guerrazzi vedi anche:


      lunedì 9 maggio 2011

      Cartoline d'epoca di piazza 20 Settembre a Livorno

      Alberata con quattro file di platani, fù nominata il 5 settembre 1881
      Piazza San Benedetto dalla chiesa situata sul fondo (Chiesa San Benedetto).
      Piazza San Benedetto nell'Ottocento
      Circa a metà della piazza sul lato che dava sui fossi, esisteva uno stabilimento di bagni pubblici fornito anche di acqua di mare e tra questi e la chiesa esisteva una fabbrica di tessuti che ha resistito fino a non molti anni fa.
      Al posto della piazza esisteva prima un cimitero dove davano la sepoltura ai condannati a morte che venivano giustiziati sul patibolo che si trovava nei pressi, e precisamente in via Mentana, allora via del Muro Rotto.
      Nel 1958 al centro della piazza fù messa la statua di Leopoldo II (secondo fondatore di Livorno) opera egregia dello scultore Paolo Emilio Demi, era originariamente 
      posta sulla  Piazza del Voltone, ma fu danneggiata durante l'insurrezione del 1849 e tolta con decisione presa dal consiglio comunale nella notte fra il 6 e il 7 maggio, per restare nascosta da allora e per oltre un secolo nel vecchio arsenale del porto.
      Successivamente al 1º novembre 1944, con l'arrivo in città delle truppe statunitensi, in questo luogo ebbe sede il cosiddetto "Mercatino americano", che con le sue strutture celò, di fatto, le peculiarità architettoniche ed artistiche della piazza. Dopo oltre 60 anni il mercatino è stato trasferito nelle aree portuali della Stazione Marittima, dove il 25 luglio 2009 si è tenuta l'inaugurazione ufficiale. 
      Quindi, le vetuste baracche che occupavano la piazza sono state smantellate e rimosse.


      In piazza Venti Settembre vedi anche:

        chiesa san benedetto


        mercoledì 4 maggio 2011

        Immagini d'epoca di Barriera Regina Margherita a Livorno

        Barriera Regina Margherita si trova a sud della città 
        presso l'accademia navale.


         La Barriera Regina Margherita venne aperta il 9 luglio 1890 
        ed è l'ultima porta delle mura leopoldine. 
        Tra i due edifici della barriera, come ben si vede nella foto,
        c’era una cancellata che veniva aperta dalle guardie daziare preposte a controllare l’ingresso e l’uscita delle merci dalla città.
        Le mura che circondavano il perimetro urbano erano divise da due strade, una interna e l’altra esterna, erano dette vie di Circonvallazione per la vigilanza daziaria.

        Prospettiva opposta alla precedente immagine d'epoca della Barriera Margherita.
        Nella cartolina colorata eseguita dal viale Nazario Sauro, 
        si vedono i due edifici della barriera 
        e sullo sfondo il padiglione principale dell’ Accademia Navale.
         


        Barriera Margherita verso terra fu in seguito utilizzata, dopo l’abbattimento delle mura, come stazione del Trenino della società S.T.E.F.E.T. che ha unito Livorno a Pisa, 
        passando da Tirrenia, fino agli anni 60.



        Visualizzazione ingrandita della mappa
        Punta il mouse sulla foto: puoi spostarti in avanti e indietro lungo la piazza 
        e persino ruotare la visuale di 360°.
        Questo è Street View

        Barriera Regina Margherita oggi










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