I bagni Acquaviva fatti costruire da Giuseppe Santi Palmieri nel 1840
furono i primi bagni a sorgere tra il Largo Bellavista e l'Ardenza.
Vista della chiesa di San Jacopo e dell'Accademia
dai bagni Acquaviva
Bagni Acquaviva
1920
furono i primi bagni a sorgere tra il Largo Bellavista e l'Ardenza.
Vista della chiesa di San Jacopo e dell'Accademia
dai bagni Acquaviva
Bagni Acquaviva
1920
Bagni Acquaviva anni trenta
I bagni Acquaviva furono così denominati
per la bellezza e la purezza dell’acqua che
lambiva questo tratto di scogliera
da dove scaturivano sorgenti
naturali, note come Fonti dello Scalo.
Altra foto che ritrae l'ingresso dei bagni Acquaviva i quali sono ricordati
anche come i primi bagni in
muratura sorti in Italia.
Giuseppe Santi Palmieri dotò il suo stabilimento delle migliori
comodità
costruendovi una famosa Rotonda
per la libera e utile respirazione dell’aria marina
poi resa celebre da un noto dipinto di Giovanni Fattori
costruendovi una famosa Rotonda
per la libera e utile respirazione dell’aria marina
poi resa celebre da un noto dipinto di Giovanni Fattori
e da una breve, ma intensa espressione del Carducci
“Qui è¨ un gran bello stare, con la quale il poeta volle esaltare la
bellezza
e la serenità di questo luogo”.
La famosa Rotonda detta del Palmieri.
La passeggiata davanti l'ingresso dei bagni Acquaviva.
La storia dei Pancaldi Acquaviva come unico stabilimento balneare risale
al 1924, anno in cui le due strutture, in origine separate da un
canale, furono riunite, per mezzo del grande arenile, in un solo
complesso che l’Indicatore Tascabile del 1925
ricorda come Lo
stabilimento più grandioso del mondo.
Veduta aerea della costa labronica realizzata alla fine degli anni 20
che va da Piazza San Jacopo al Porto.
Attualmente i Pancaldi Acquaviva si aprono con due ingressi distinti
lungo il Viale Italia tra la Terrazza Mascagni e la Chiesa di San
Jacopo, poco lontano dall’Accademia Navale.
In seguito all’unione due
stabilimenti, il complesso presenta un’architettura ampia e spaziosa che
si articola intorno antichi fabbricati principali, ora collegati da una
lunga fila di cabine in tela colorate che costeggiano la Passeggiata
Lungomare.
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