Benvenuto nel Blog, qui troverai una fantastica raccolta di immagini d'epoca in foto e cartoline da collezione che raccontano la storia della città di Livorno.
Il "XIII Circuito del Montenero - Coppa Ciano" del 1933
avrebbe scritto una giornata trionfale per la Maserati.
Tazio Nuvolari vinceva per la terza volta di seguito la gara livornese,
portata per l'occasione a dodici giri, al volante della 3 litri monoposto
costruita dai fratelli Maserati. Il binomio Nuvolari e Maserati era già risultato vittorioso a Spa-Francorchamps al G.P. del Belgio e riconfermava a Livorno il successo senza neppure dare l'impressione di spingere a fondo e polverizzando tutti i record prendendo in considerazione il passaggio al decimo giro visto l'allungamento di due giri messo in programma.
Borzacchini con l'Alfa Romeo P3 della Scuderia Ferrari si era ritirato al quarto giro per un'indisposizione, lasciando il volante al "Re della Montagna" Mario Tadini
che concludeva quarto.
Cosicché la migliore delle Alfa al traguardo era quella di Brivio, ma staccata di oltre 8 minuti dal vincitore. Balestrero era attardato da problemi di carburazione ed al terzo posto si piazzava un'altra Maserati, la 2000 cc affidata a Campari. Altro trionfo Maserati nelle piccole 1100 con tre vetture ai primi tre posti. Inutilmente Chambost aveva tentato di resistere, il francese si ribaltava ad Osteria Nuova ferendosi anche malamente mentre la paventata minaccia inglese della MG Magnette di Lord Howe non prendeva neppure il via per un violento incidente in prova alla curva "Quattro Palle".
(Da: Maurizio Mazzoni: "Lampi sul Tirreno", Firenze 2006)
Tre immagini della Coppa Ciano alla Rotonda di Ardenza.
XIII Circuito del Montenero - Coppa Ciano" del 1933 (video di proprietà Istituto Luce)
Il naufragio accadde verso le due e cinquanta del 15 dicembre 1952.
In quella notte,
durante una forte mareggiata, le acque del litorale tirrenico furono
sconvolte. Le cronache dell’epoca indicano che il libeccio soffiava ad
oltre 100 chilometri orari, con punte che raggiungevano i 150! La nave
americana “Grommet Reefer”, di circa 4 mila tonnellate, era giunta da
Casablanca con circa 178 tonnellate di viveri destinati alla base
americana di Campo Darby, tra Pisa e Livorno.
Il natante si trovava in rada in attesa del permesso d’attracco, quando
la violenza del mare spezzò gli ormeggi. Spinta dai marosi, la “Grommet
Reefer” s’infranse a circa 100 metri dall’Accademia Navale, spezzandosi
in due tronconi anche
a seguito di esplosioni avvenute nel reparto
nafta.
Il comandante dette immediatamente ordine di suonare le
sirene per richiedere i soccorsi. Durante le prime ore dopo il
naufragio, non fu possibile dare aiuto agli uomini di bordo e le
operazioni di soccorso ebbero delle fasi drammatiche.
Parte dell’equipaggio fu portato a riva per mezzo di una teleferica
stesa tra la nave e la Terrazza Mascagni. Fu soltanto con l’aiuto di
quattro elicotteri che altri quattordici uomini rimasti aggrappati a
poppa del natante, ifirono finalmente portati in salvo.
La tragedia era
stata veramente sfiorata. I quaranta uomini di equipaggio se la cavarono
con qualche graffio e con tanta paura.
Questa volta il libeccio aveva regalato ai livornesi ottime cibane.
L’intera operazione di salvataggo fu seguita in diretta da centinaia di
livomesi che si accalcarono lungo il viale Italia, all’altezza dei Bagni
Acquaviva.
Furono molti quelli che cercarono di arraffare il piu possibile anche
nei giorni che seguirono, fino a quando la zona interessata al fortunale
non venne “ripulita” di tutto quel bendi dio.
I più fortunati, quelli
che fecero una raccolta abbondante, si improvvisarono addirittura rivenditori e, oltre ad aver degustato qualche cibo insolito,
riuscirono
a mettersi in tasca anche qualche soldo.”
La vecchia Sinagoga di Livorno, oggi scomparsa, sorgeva non lontano da piazza Grande, all'interno della città pentagonale del Buontalenti (oggi piazza Benamozegh).
Una vera e propria sinagoga fu eretta a Livorno nel 1603 su progetto di Claudio Cogorano e Alessandro Pieroni,
responsabili l'uno delle Fabbriche Militari, l'altro di quelle civili,
che realizzano una struttura inizialmente piuttosto modesta e sobria;
nel corso del XVII secolo, accrescendosi la presenza ebraica in città,
si rende indispensabile un ampliamento.
Il Tempio fu ingrandito nel 1603 ed in seguito migliorato e restaurato nel 1789.
Secondo le descrizioni d'inizio Novecento, era ritenuta la più bella d'Europa e la seconda, per dimensioni, dopo quella di Amsterdam.
La sala del Tempio era lunga 28 metri e larga 26, adornata da porticati in tre ordini sorretti da colonne doriche, le gallerie superiori erano riservate alle donne e chiuse da grate, affinché queste non potessero essere viste dagli uomini durante le funzioni religiose.
La Tevà, il pulpito da cui veniva letta la Torah.
Alcuni elementi
della balaustra sono stati recuperati ed utilizzati per il pulpito
della
nuova sinagoga
La Tevà, il pulpito da cui veniva letta la Torah vista frontalmente.
Nel tempio c’erano anche ricchi esemplari del Vecchio Testamento
coperti con drappi finemente ricamati in oro e avvolti in contenitori
di metalli preziosi ben lavorati.
L'Arca Santa, dove venivano conservati i rotoli della Torah della sinagoga.
Nel tempio esisteva un magnifico organo realizzato dalla fabbrica Tronci di Pistoia e numerose lampade in argento.
Devastata dai bombardamenti aerei durante la Seconda guerra mondiale Il Tempio fu demolito per far posto nel 1962 alla nuova sinagoga di Livorno.
Ricostruzione grafica della vecchia Sinagoga
La nuova sinagoga di Livorno in piazza Benamozegh (2014)
Gli Spedali Riuniti sono ancora oggi (2014) la principale struttura ospedaliera di Livorno e occupano un vasto lotto compreso tra il viale Alfieri e il centro cittadino.
La denominazione è antecedente alla costruzione dell'edificio che risale al 1898;
essa indicava il vasto complesso ospedaliero di Sant'Antonio,
ove in precedenza erano stati riuniti i vari spedali cittadini (della
Misericordia, della SS. Annunziata e San Ranieri, di San Tobia o dello
Spirito Santo, delle Stimmate di San Francesco, dei carcerati, degli
ebrei, del Bagno Penale).
Gli Spedali Riuniti furono costruiti a partire dal 1929, e, nel clima di propaganda dell'epoca, furono intitolati al gerarca fascista Costanzo Ciano
fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Infatti Costanzo Ciano non contribuì alla costruzione della struttura,
ma, come è stato sottolineato dagli studiosi, egli fu abile a far
associare il proprio nome, o quello dei famigliari, a diverse opere
pubbliche realizzate nella propria città natale.
La struttura ospedaliera divenne subito centro di una sofisticata
assistenza, cui si aggiunse un'attività di ricerca medica di primo
livello.
La realizzazione costò 32 milioni di lire, una cifra enorme per quei tempi, ma che testimonia la grandiosità dell'opera, che andava a sostituire un preesistente nosocomio intitolato a Sant'Antonio ubicato in pieno centro cittadino, nell'area del Bagno dei forzati.
Due immagini dell'inaugurazione degli Spedali Riuniti di Livorno L'inaugurazione avvenne nel novembre del 1931 alla presenza delle massime autorità