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Classifica delle 10 cartoline più viste del mese

venerdì 24 giugno 2011

Monumento al Granduca Ferdinando III e Leopoldo II

Le due statue dei Granduchi si trovano in piazza della Repubblica 


e furono messe al loro posto nel 1848. 
 
Quella di Ferdinando III é opera del Pozzi, 
quella di Leopoldo II ( Canapone ) del Demi. 

Attualmente questa seconda statua, fu rimossa per salvarla dalla furia del popolo che 
non piu giubilante ma infuriato il 6 maggio del 1849, con pietre e martelli  voleva abbatterla. Oggi si trova al centro di piazza XX settembre
mentre nella piazza della Repubblica al suo posto 
fu collocata una copia fatta da Emilio Santarelli.

Approfondimenti su

 wikipedia



In piazza della repubblica vedi anche:


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      giovedì 23 giugno 2011

      Cartoline d'epoca del Cisternino di Città a Livorno

      Si trova in via Grande, tra piazza Guerrazzi e piazza della Repubblica,
      è un elegante edificio neoclassico costruito nella prima metà dell'Ottocento per soddisfare il fabbisogno idrico del centro di Livorno.
      La costruzione del Cisternino di città è legata al compimento dell'Acquedotto Leopoldino, iniziato sul finire del Settecento 
      per potenziare le risorse idriche di Livorno e dei suoi sobborghi. 
       Nel 1809 Pasquale Poccianti assunse la direzione dei lavori dell'acquedotto 
      e nel 1827 delineò le opere da farsi per il completamento del medesimo: 
      alla relazione era allegato anche il progetto per un serbatoio da costruirsi nel centro della città, all'interno della cinta fortificata voluta dai Medici nel XVI secolo
       Il progetto fu approvato nel 1837 ed i lavori vennero portati a compimento solo nel 1848.
      Il serbatoio, detto appunto Cisternino di città 
      per distinguerlo dalle altre cisterne poste al di fuori del centro abitato 
      (il Cisternone e il Cisternino di Pian di Rota), 
      avrebbe occupato un lotto lungo la via Ferdinanda (attuale via Grande), compreso tra la Porta a Pisa e il Fosso Reale. 
      Proprio per la presenza di queste strutture preesistenti, l'unica facciata visibile sarebbe stata solo quella verso ponente; per essa, Poccianti aveva ideato una caratteristica abside di forma semicircolare alleggerito da una finestra di derivazione termale.

      Tuttavia, intorno al 1840, la demolizione delle fortificazioni e la realizzazione della piazza dei Granduchi (attuale piazza delle Repubblica) sopra il Fosso Reale, imposero a Poccianti di riprogettare i prospetti sulla via Ferdinanda e sulla nuova piazza: pertanto, lungo il principale asse stradale cittadino, l'architetto impostò un massiccio basamento sormontato da un leggero portico architravato d'ordine ionico, mentre, verso la piazza dei Granduchi, si limitò ad una semplice distribuzione delle aperture, sebbene le carte dell'architetto mostrino un progetto più articolato anche per questa facciata, probabilmente non realizzato per mancanza di fondi.
      Il Cisternino tuttavia non entrò mai in funzione, forse per le complicazioni insorte con la costruzione della nuova piazza sul Fosso Reale, che con la sua volta avrebbe ostacolato il passaggio delle condotte provenienti dalla vicina Gran Conserva (Cisternone). Successivamente, a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, il piccolo serbatoio di città fu quasi completamente isolato dalle costruzioni circostanti con la realizzazione di una nuova ed incongrua facciata rivolta verso nord, mentre la vasca interna fu divisa a metà con la costruzione di un nuovo solaio per ospitare i locali della Casa della Cultura. Attualmente è chiuso al pubblico.(fonte wikipedia)




      In piazza Guerrazzi vedi anche:



        mercoledì 22 giugno 2011

        Foto d'epoca della Chiesa di Santa Barbara a Livorno

        La Chiesa di Santa Barbara di Livorno oggi scomparsa, si trovava nei pressi di
        piazza Guerrazzi lungo la via Grande (già via Vittorio Emanuele)
        (via Grande) lato terra.
        Chiesa della Misericordia (1871)
        La chiesa di Santa Barbara o della Misericordia
        primo Duomo della città,
        fu costruita sul finire del XVI secolo 
        nell'area in cui sorgeva la chiesa medioevale di Santa Giulia
        si trovava in via Vittorio Emanuele
        due edifici dopo l’incrocio con la via S.Fortunata davanti alla via Santa Barbara.
         Danneggiata durante la seconda guerra mondiale, 
        la chiesa fu demolita in seguito alla ricostruzione per far posto ai nuovi portici della strada: oggi una lapide a terra (in via Santa Barbara) 
        ricorda l'edificio scomparso.
        Nei pressi di questa chiesa c’erano le sale per gli impiegati ed i confratelli 
        e per le lettighe ed i carri. Nei locali dove c’era la sacrestia venne costruito nel 1900 
        un più comodo ingresso per l’arciconfraternita e precisamente 
        in piazza Guerrazzi accanto al vecchio ospedale per le donne. 
        L’arciconfraternita della Misericordia nacque nel 1595 quasi per caso, 
        infatti in quell’anno un uomo morto improvvisamente per strada rimase per diverse ore 
        per terra, allora cinque persone, che erano solite riunirsi in una bottega 
        di pizzicagnolo, si unirono in società al fine di prestare gratuitamente 
        la loro opera in simili casi.




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        Foto d'epoca della Chiesa di Sant'Andrea a Livorno

        La chiesa di Sant'Andrea è un luogo di culto di Livorno,
        si trova sulla piazza del Cisternone, davanti alla caratteristica mole della Gran Conserva. 
        La chiesa sorge dove un tempo esisteva un'area cimiteriale, 
        dismessa in seguito all'apertura del nuovo Cimitero comunale dei Lupi. 
        Nel 1806 fu chiuso un angolo dell'intercolumnio del cimitero, 
        posto un altare dedicato a Sant'Andrea (in memoria del giorno dedicato al santo in cui era cessata un'epidemia di febbre gialla) e realizzata una piccola chiesa officiata dai Cappuccini della Santissima Trinità.
        Per approfondimenti continua su... (wikipedia)
        La chiesa di S.Andrea e la via Riseccoli, attuale via Galilei 
        dove si trova il Complesso Gherardesca.
        Questa via prese il nome dal torrente che la costeggiava tutta fino alla via
        Palestro ed andava ad immettersi nel canale dei Navicelli.
        Chiesa di S. Andrea Via S. Andrea, 75 - tel. 0586 895239



        In piazza del cisternone vedi anche:
         

        lunedì 20 giugno 2011

        Chiesa Santa Maria del Soccorso a Livorno

        La chiesa di Santa Maria del Soccorso è la più grande chiesa di Livorno.
        Si trova in piazza della Vittoria, 
        con la facciata scenograficamente posta in asse con via Magenta.
        La decisione di innalzare questo grandioso tempio risale alla prima metà dell'Ottocento, quando, a seguito della violenta epidemia di colera del 1835, 
        alcuni cittadini aprirono una sottoscrizione per la costruzione di una chiesa votiva, al fine di invocare la protezione della Madonna.
        Il lotto prescelto si inseriva nella zona meridionale della città, oltre i fossi medicei, in un'area dove Luigi de Cambray Digny aveva inizialmente proposto, senza fortuna, di innalzare un nuovo grande ospedale a pianta semicircolare.
        Pertanto, nel 1836, dopo l'approvazione del disegno di Gaetano Gherardi, furono avviati i lavori della nuova chiesa, che nel giugno 1856 fu solennemente 
        consacrata dal vescovo Girolamo Gavi.
        Il progetto originario prevedeva anche la costruzione di un campanile 
        che però non fu mai realizzato, così come il grande collegio che avrebbe 
        dovuto affiancare l'edificio; lo spazio attorno alla chiesa fu così trasformato in un vasto parco alberato avente una superficie di circa 40.000 metri quadri.
        Risparmiata dagli eventi bellici, negli anni successivi alla seconda guerra mondiale 
        la chiesa del Soccorso divenne per un breve periodo il centro delle principali 
        celebrazioni religiose della Diocesi di Livorno 
        a causa della temporanea inagibiltà del Duomo, 
        semidistrutto nel corso dei bombardamenti e all'epoca in fase di ricostruzione. 
        L'interno con pianta a croce latina, compreso il transetto, è suddiviso in tre navate da pilastri a sezione rettangolare sui quali sono impostati sette archi a tutto sesto per lato; la navata è illuminata solo da strette finestre poste al di sotto del piano di copertura.
        L'ingresso alla chiesa è preceduto dal Monumento ai Caduti.



        Chiesa di S. Maria del Soccorso


        Nei pressi di piazza della vittoria vedi anche:

        Prosegui il viaggio in: