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Classifica delle 10 cartoline più viste del mese

sabato 25 giugno 2011

Cartoline di piazza della Vittoria a Livorno

Piazza della Vittoria, popolarmente nota come piazza Magenta
già Piazza del Soccorso dal 1836 al 1889 dal nome della chiesa,
è una grande piazza alberata di Livorno.
A seguito di una violenta epidemia di colera, la piazza fu prescelta per ospitare 
la chiesa votiva di Santa Maria del Soccorso
disegnata dal fiorentino Gaetano Gherardi e destinata a diventare 
il più grande edificio di culto dell'intera città.
 
A seguito della costruzione della chiesa, lo spazio antistante alla facciata 
fu chiamato piazza del Soccorso
mentre ai lati del tempio sarebbero dovuti sorgere un collegio e un liceo, 
ma i progetti non furono concretizzati. 
Pertanto, nel 1889, con la demolizione di alcune case vicine, la piazza fu estesa fino alle odierne dimensioni e assunse il nome di "piazza Magenta". 
In asse alla facciata di Santa Maria del Soccorso, tra il 1922 ed il 1924,
fu innalzato il Monumento ai Caduti, opera dello scultore Mario Carlesi.
Da allora la piazza ebbe il nome attuale piazza della Vittoria.




Foto Aereonautica Militare del 1929


Nei dintorni vedi anche:

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corso amedeo


Cartoline del Monumento a Vittorio Emanuele II a Livorno

 è un grande monumento equestre in bronzo frutto del lavoro di Augusto Rivalta. 
Inaugurato il 28 Agosto 1892 fu posto a Livorno in piazza Grande 
(piazza Vittorio Emanuele).


 Dopo la seconda guerra mondiale, a seguito della ricostruzione della città e della suddetta piazza, fu trasportato davanti al Palazzo del Governo (piazza Unità d'Italia).
(fonte wikipedia)


Il Monumento equestre rimasto intatto in mezzo a una generale rovina
dopo i bombardamenti.

la moneta coniata in occasione dell'inaugurazione 
del Monumento a Vittorio Emanuele II (1892)


Cartolina d'epoca della vecchia Prefettura di Livorno

Il Palazzo della vecchia Prefettura
si trovava in  Piazza Grande (Piazza Vittorio Emanuele)
esattamente davanti al Palazzo della Dogana ed al lato opposto del Palazzo Granducale.

Il vecchio palazzo della prefettura, il lato davanti la camera di commercio.

 
Edificato nel 1608 come residenza del Governatore si chiamò "Palazzo Pretorio"
o Palazzo del Governatore fu ingrandito nel 1640, aveva un solo piano col terrazzo e sopra un mezzanino, nel 1782 fu messa una campana sul campanile per chiamare gente a vedere i condannati alla berlina con un cartello al collo in cui era scritto il delitto e la condanna.
 Nel 1840 sul vecchio quasi demolito fu eretto il palazzo poi sede della Prefettura, successivamente spazzato via dalle bombe del 1943.


In piazza grande vedi anche:



Cartolina della Camera di Commercio a Livorno

Il Palazzo della Dogana
è un elegante edificio seicentesco ubicato a Livorno,in piazza del Municipio.
Ospita la Camera di Commercio cittadina e, fino alla seconda guerra mondiale, delimitiva il lato settentrionale di Piazza Grande.

Nel XV secolo i genovesi divennero padroni del castello di Livorno e scavarono una piccola darsena a nord dell'abitato, dotandola di un fabbricato in cui collocarono la sede della dogana. Successivamente, nel XVII secolo, l'area nei pressi dell'edificio fu trasformata nel Palazzo Granducale, mentre l'ufficio doganale fu trasferito in una struttura già esistente e attiva dal 1544, nella scomparsa piazza del Nettuno.
Nel 1648 l'ufficio, dopo essere stato riunito per alcuni anni alla dogana dei Genovesi, fu ulteriormente spostato in un nuovo palazzo ai margini di piazza Grande (allora nota come piazza d'Arme); l'edificio, progettato da Annibale Cecchi, fu sede della dogana fino al 1868, anno in cui fu trasferita nelle zone più prossime al porto. Da allora l'immobile, che mantenne il nome di Palazzo della Dogana, ospitò la Tesoreria provinciale, la Banca d'Italia e, dal 1872, la Camera di Commercio.
La ricostruzione postbellica ha mutato lo scenario attorno al Palazzo della Dogana, ora circondato da costruzioni completamente in contrasto con l'aspetto originario della piazza. I bombardamenti danneggiarono anche la parte posteriore dell'edificio, restaurata già negli anni settanta del Novecento e dove sorge un grande auditorium.
La parte anteriore invece risulta sostanzialmente immutata, con i tre grandi archi a tutto sesto, rivestiti secondo l'uso del bugnato. Le arcate, schermate da una cancellata in ferro, sostengono il piano superiore dell'edificio, leggermente rialzato intorno al 1907.
L'interno è privo di particolari pregi artistici: tra le varie sale che costituiscono il palazzo è doveroso segnalare la Sala del Consiglio posta al secondo piano dell'immobile e coperta da un raffinato soffitto ligneo. Della struttura interna originaria sono rimaste le aule poste al piano terra, ai lati della scala monumentale; esse presentano coperture voltate poggianti su pilastri.





In piazza Grande vedi anche:

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Cartoline del Palazzo Comunale a Livorno

Il Palazzo Comunale è la storica sede del municipio di Livorno. 
Si trova sul retro di Palazzo Grande e si affaccia su una piazza che, 
prima della seconda guerra mondiale, giungeva fino al sagrato del Duomo 
(Piazza Vittorio Emanuele).
La piazzetta antistante si denominò fino dal 1720, Piazzetta della Comunità e poi dal 1929, piazza Maria del Belgio Principessa di Piemonte.
In origine i rappresentanti del comune labronico si riunivano nei locali di due antiche pievi, oggi scomparse. Quindi si trasferirono in un palazzo in via del Porticciolo, fino a quando, a partire dal 1720, non fu realizzato il nuovo palazzo sulla piazza d'Armi (attuale piazza Grande) su disegno di Giovanni del Fantasia. Gravemente danneggiato durante il terremoto del 1742, il palazzo fu quasi interamente ricostruito nel 1745, con l'aggiunta di una monumentale doppia rampa di scale ad opera di Bernardino Ciurini.

Nel 1867 fu ampliato occupando i locali di una costruzione posta sul retro del medesimo edificio, mentre nel 1929, divenuto sede del podestà, 
furono avviati nuovi lavori di restauro.
 

I bombardamenti della seconda guerra mondiale colpirono 
parte della costruzione, distruggendone un'ala; 
inoltre la scala esterna fu in parte smantellata e depredata dei suoi marmi.

Il palazzo fu così restaurato ed inaugurato nel 1949 alla presenza del sindaco Furio Diaz; 
al contempo, alcuni uffici furono trasferiti nell'attiguo Palazzo dell'Anagrafe, 
un edificio sorto nel dopoguerra nell'area in cui si trovava un elegante fabbricato settecentesco di Giovanni Battista Foggini e, ancor prima, 
l'antico porticciolo dei Genovesi.




In piazza Grande vedi anche: