Dichiarazione di Copyright © Tutto il materiale contenuto nel presente sito appartiene ai rispettivi proprietari, secondo le norme sul diritto d'autore. Non è possibile usare il contenuto di questo sito per uso personale e/o commerciale. E' ammesso l'uso solo per motivi privati ed è gradita la citazione della fonte.

Classifica delle 10 cartoline più viste del mese

martedì 28 giugno 2011

Foto d'epoca di via Ricasoli a Livorno

La via Ricasoli vista dalla piazza Cavour, 
questa era una delle più belle vie della città e dalla piazza Cavour
arrivava alla via Calzabigi.
Ebbe nome di via Leopolda in onore di Leopoldo II 
e ancor prima fu il borgo San Leopoldo.
Prese il recente nome in onore del barone Bettino Ricasoli 
che governò la Toscana nel 1860.
Andando verso sud si raggiungeva l’incrocio con il corso Umberto 
formante il quadrivio chiamato largo Attias,
nome preso da una famiglia proprietaria di una bella villa lì vicina.
Asse cardinale della città, sulla direzione Duomo - Montenero, 
si vedono a sinistra il grande Palazzo Elisabetta e a destra la scomparsa villa attias
che ha lasciato il nome all'attuale piazza.
Via Ricasoli direzione piazza Cavour, il Duomo sullo sfondo.
 In questa cartolina ci troviamo nel secondo tratto di via Ricasoli, oggi vi Marradi.
La costruzione sulla destra è l'ex Caserma dei Carabinieri, oggi le scuole Micali .

Nei dintorni vedi anche:
villa attias

Prosegui il viaggio in:

Cartoline d'epoca di Piazza Cavour a Livorno

Piazza Cavour è stata realizzata nella prima metà dell' 800 lungo il Fosso Reale.
L'area in cui fu realizzata la piazza in origine era il baluardo meridionale 
della città fortificata progettata da Bernardo Buontalenti.
Il sistema difensivo era completamente circondato da un fossato che seguiva un andamento pentagonale, i cui vertici erano posti in corrispondenza degli stessi baluardi.

 (La Piazza prima che venisse innalzato il monumento a Cavour 1840)
L'impostazione definitiva della piazza risale tuttavia ad alcuni importanti interventi promossi tra gli anni trenta e gli anni settanta del XIX secolo. 
Infatti, nel 1836, la Porta del Casone venne demolita dopo neanche dieci anni dalla sua realizzazione a causa dell'ampliamento della cinta daziaria di Livorno, 
che rendeva di fatto superflua la presenza della barriera doganale lungo il Fosso Reale.


 Successivamente, per ampliare l'area della piazza, fu intrapreso 
l'allargamento del ponte sul medesimo fossato, mentre nel 1871 qui venne innalzato 
il monumento a Camillo Benso Conte di Cavour.
 

È una delle più belle piazze di Livorno, circondata da importanti palazzi 
tra i quali il più famoso, il palazzo Gragnani. 
E’ quello che vediamo al centro della foto a sinistra 
chiamato popolarmente il Palazzo Rosso
fu opera di Innocenzo Gragnani: ha tre piani con colonne tra 
le finestre di diverso ordine architettonico.


 
Il monumento a Cavour con i lampioni e con la cancellata in basso
che purtroppo fu poi tolta. 
Oggi così abbiamo tutta la base imbrattata con scritte e le aquile rotte.



 In foto i Fossi Reali visti da piazza cavour,
gli scali Saffi sulla sinistra e gli scali Olandesi sulla destra. 

 Il famoso bar Corradini in angolo della piazza con via Maggi. 


Questa parte della piazza fu ottenuta, nel 1862, con l’abbattimento del ponte 
davanti al Casone e la costruzione di un secondo voltone 
che quasi ne raddoppiò la superficie.


  Nella foto, vediamo via Cairoli con in angolo il famoso caffè Bardi, 
fondato da Ugo Bardi nel 1908 rilevando l'attività del vecchio Caffè di Carlo Regazzi,
ritrovo di famosi artisti e letterati livornesi e italiani.
Cessò l'attività nel 1921. 


Il Palazzo della Banca Commerciale (già Palazzo Rodocanacchi), poco cambiato,
salvo le belle bozze di pietra oggi rivestite in lastre di marmo, 
di fronte il Palazzo del Banco di Roma con la tenda del caffè Bardi nel quale sorse 
il Gruppo Labronico, fucina di valenti pittori livornesi.


 

Punta il mouse sulla foto: puoi spostarti in avanti e indietro lungo la piazza 
e persino ruotare la visuale di 360°.
Questo è Street View

Piazza Cavour Oggi






Prosegui il viaggio in:

Cartolina del Monumento a Guerrazzi, Livorno

Si trova in piazza Guerrazzi a Livorno.
Nella seconda metà del XIX secolo l'amministrazione comunale bandì un concorso per l'erezione di un monumento a Francesco Domenico Guerrazzi.

Il concorso fu vinto da Lorenzo Gori, scultore molto attivo nella Livorno di fine Ottocento. L'opera, inaugurata nel 1885, mostra il celebre letterato e uomo politico, 
seduto in atteggiamento riflessivo. 
Ai lati del piedistallo, su cui poggia la scultura, sono presenti due bassorilievi in bronzo che ripercorrono alcuni degli episodi più importanti della vita del Guerrazzi: 
la prigionia a Portoferraio e la proclamazione del governo provvisorio della Toscana.
Allo scultore furono però mosse alcune critiche per non aver saputo esprimere 
nell'opera le grandi doti di istigatore di folle che avevano fortemente caratterizzato 
la figura politica di Guerrazzi.(fonte wikipedia)
Il monumento è posto sul luogo dove fù la prima fonte pubblica 
dell'acquedotto mediceo del 1605.


In piazza Guerrazzi vedi anche:
 
     
     Prosegui il viaggio in:

    Foto d'epoca del Cisternone a Livorno

    Il Cisternone o Gran Conserva
    si trova a Livorno nell' omonima "piazza del Cisternone".

     Questo grandioso edificio, costruito negli anni dal 1830 al 1840 e opera del Poccianti, raccoglieva le acque provenienti dalle sorgenti di Colognole e aveva una doppia funzione: era un grande serbatoio di acqua come riserva in caso di guasti all’acquedotto 
    e serviva a decantare le acque per renderle più pulite e pure.
    La facciata era adornata con un intercolunnio dorico a otto colonne sormontato 
    da una grande nicchia rifinita a cassette al cui interno dovevano essere posizionate 
    due grandi statue di marmo raffiguranti le due sorgenti che 
    approvvigionavano di acqua il serbatoio, cioè la Morra e la Camorra.
    All’interno dell’edificio esistono diverse cisterne separate da
    muri intermedi che servivano da purgatorio dell’acqua e che potevano contenere più di diecimila litri di acqua.
    La piazza del Cisternone fu addobbata con luminarie artistiche, 
    assieme a numerose altre zone della città, in occasione dell’inaugurazione della nuova stazione ferroviaria, avvenuta il 3 luglio 1910 alla presenza di 
    Re Vittorio Emanuele III. 


    Cartoline colorate del Cisternone.


      Il Cisternone, ottanta anni prima, aveva già visto al suo interno, una fastosa serata da ballo in onore di Leopoldo II e della sua sposa Maria Antonia di Napoli.


     Cartolina del Cisternone anni 70.







    Viaggio virtuale dentro il Cisternone
     Video realizzato da Paolo Noti.






    In piazza del cisternone vedi anche:

      Prosegui il viaggio in:

      lunedì 27 giugno 2011

      Cartolina d'epoca del Palazzo Granducale a Livorno

      Il Palazzo Granducale (della Provincia) 
      si trova a Livorno in Piazza del Municipio e fù costruito a partire dal 1605 
      per volontà del granduca Ferdinando I de' Medici 
      e su progetto di Antonio Cantagallina.

      L'edificio, che avrebbe dovuto ospitare parte della corte granducale, sorse nei pressi del Porticciolo dei Genovesi, una piccola darsena scavata nel XV secolo a nord dell'abitato. Successivamente, nel 1629, il palazzo fu ingrandito su disegno di Giovan Battista Santi, già autore del progetto della Venezia Nuova, il quale lo dotò di un porticato lungo la piazza d'Armi e ne fece la residenza dei sovrani in visita a Livorno.
      Qui soggiornò alcuni giorni anche Napoleone Bonaparte durante l'invasione francese del 1796: all'epoca l'edificio fu trasformato in una caserma e depredato di alcuni suoi arredi.
      Tramontato il periodo granducale, nel 1871 parte dell'immobile fu destinata ad ospitare alcuni istituti scolastici cittadini fino agli ultimi anni venti del Novecento; quindi fu restaurato e, dal 1931, divenne sede della Amministrazione provinciale.
       Con lo scoppio della seconda guerra mondiale il Palazzo Granducale fu duramente colpito dai massacci bombardamenti anglo-americani; tuttavia, la facciata principale non fu distrutta durante l'azione di guerra, ma, rimasta sostanzialmente integra, fu abbattuta durante l'opera di ricostruzione che portò alla totale demolizione del complesso.
      Con lo stavolgimento della piazza Grande e nel tentativo di dare maggior visibilità al vicino Palazzo Comunale, l'edificio fu ricostruito in posizione più arretrata rispetto al sito originario. (fonte wikipedia)


      In piazza grande vedi anche:


      Prosegui il viaggio in:

      via grande