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Classifica delle 10 cartoline più viste del mese

sabato 22 febbraio 2014

Cartoline storiche della vecchia Sinagoga a Livorno

La vecchia Sinagoga di Livorno, oggi scomparsa, sorgeva non lontano da piazza Grande, all'interno della città pentagonale del Buontalenti (oggi piazza Benamozegh).


 Una vera e propria sinagoga fu eretta a Livorno nel 1603 su progetto di Claudio Cogorano e Alessandro Pieroni, responsabili l'uno delle Fabbriche Militari, l'altro di quelle civili, che realizzano una struttura inizialmente piuttosto modesta e sobria; nel corso del XVII secolo, accrescendosi la presenza ebraica in città, 
si rende indispensabile un ampliamento.

Il Tempio fu ingrandito nel 1603 ed in seguito migliorato e restaurato nel 1789.
 Secondo le descrizioni d'inizio Novecento, era ritenuta la più bella d'Europa e la seconda, per dimensioni, dopo quella di Amsterdam.

La sala del Tempio era lunga 28 metri e larga 26, adornata da porticati in tre ordini sorretti da colonne doriche, le gallerie superiori erano riservate alle
donne e chiuse da grate, affinché queste non potessero essere viste
dagli uomini durante le funzioni religiose.

La Tevà, il pulpito da cui veniva letta la Torah. 
Alcuni elementi della balaustra sono stati recuperati ed utilizzati per il pulpito della 
nuova sinagoga
 


 La Tevà, il pulpito da cui veniva letta la Torah vista frontalmente.
Nel tempio c’erano anche ricchi esemplari del Vecchio Testamento 
coperti con drappi finemente ricamati in oro e avvolti in contenitori 
di metalli preziosi ben lavorati.

 L'Arca Santa, dove venivano conservati i rotoli della Torah della sinagoga.
 Nel tempio esisteva un magnifico organo realizzato dalla
fabbrica Tronci di Pistoia e numerose lampade in argento.



 Devastata dai bombardamenti aerei durante la Seconda guerra mondiale Il Tempio fu demolito per far posto nel 1962 alla nuova sinagoga di Livorno.

 Ricostruzione grafica della vecchia Sinagoga







 La nuova sinagoga di Livorno in piazza Benamozegh (2014)




Vedi anche:

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sabato 8 febbraio 2014

Immagini storiche del ospedale di Livorno

Gli Spedali Riuniti sono ancora oggi (2014) la principale struttura ospedaliera di Livorno e occupano un vasto lotto compreso tra il viale Alfieri e il centro cittadino.




 La denominazione è antecedente alla costruzione dell'edificio che risale al 1898; 
essa indicava il vasto complesso ospedaliero di Sant'Antonio, ove in precedenza erano stati riuniti i vari spedali cittadini (della Misericordia, della SS. Annunziata e San Ranieri, di San Tobia o dello Spirito Santo, delle Stimmate di San Francesco, 
dei carcerati, degli ebrei, del Bagno Penale).
  Gli Spedali Riuniti furono costruiti a partire dal 1929, e, nel clima di propaganda dell'epoca, furono intitolati al gerarca fascista Costanzo Ciano 
 fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. 
 Infatti Costanzo Ciano non contribuì alla costruzione della struttura, ma, come è stato sottolineato dagli studiosi, egli fu abile a far associare il proprio nome, o quello dei famigliari, a diverse opere pubbliche realizzate nella propria città natale.

La struttura ospedaliera divenne subito centro di una sofisticata assistenza, cui si aggiunse un'attività di ricerca medica di primo livello.

 La realizzazione costò 32 milioni di lire, una cifra enorme per quei tempi, ma che testimonia la grandiosità dell'opera, che andava a sostituire un preesistente nosocomio intitolato a Sant'Antonio ubicato in pieno centro cittadino, nell'area del Bagno dei forzati.



Due immagini dell'inaugurazione degli Spedali Riuniti di Livorno
L'inaugurazione avvenne nel novembre del 1931 alla presenza delle massime autorità 



L'ospedale è costituito da diversi padiglioni, 
 collegati tra loro da un corridoio coperto e disposti simmetricamente
 intorno ad una corte centrale, dove si apre la cappella.
Dal punto di vista architettonico l'impianto del nosocomio livornese non risulta particolarmente innovativo, 
ma ripiega stancamente su elementi della tradizione.











 Nei dintorni vedi anche:
Barriera Vittorio Emanuele

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martedì 4 febbraio 2014

Cartoline storiche dello stadio di Livorno

La storia dello stadio di Livorno nasce nel settembre del 1932  quando la Società Sportiva della citta bandisce un appalto concorso per la costruzione dello stadio: la zona viene individuata in un'area di espansione nei pressi dell'Accademia Navale, 
ai margini del quartiere Ardenza.
Alla fine del 1932 la commissione esaminatrice sceglie, tra i 13 progetti presentati, quello di Raffaello Brizzi e il 2 aprile dell'anno successivo, dopo che l'Amministrazione aveva provveduto alla rettifica e all'interramento del Rio Maggiore, vengono ufficialmente avviati i lavori.

Nell'autunno del 1933 il cantiere subisce una sosta, ma lo stadio viene comunque ufficialmente inaugurato incompleto ed intitolato ad Edda Ciano Mussolini. Nell'estate del 1934, grazie all'interessamento dell'Amministrazione Comunale che si assume l'onere della spesa di completamento, i lavori vengono ripresi e pochi mesi dopo conclusi. 

 È la prima opera pubblica costruita in calcestruzzo armato a Livorno, 
sebbene un'analoga tecnologia fosse stata utilizzata già trent'anni prima in alcune parti dello stabilimento termale Acque della Salute.

Dal 1990 l'impianto è intitolato all'indimenticato campione livornese Armando Picchi, capitano della Grande Inter, prematuramente scomparso nel 1971.


 Ingresso pricipale dello stadio





Tribuna d'onore in occasione di un saggio ginnico nel 1938.







 Livorno 1935 L'Inaugurazione dello stadio Edda Ciano




 Voci Correlate:
 





sabato 21 dicembre 2013

Cartoline dei Casini di Ardenza a Livorno

  I Casini d'Ardenza 
costituiscono un grande edificio residenziale 
 e si trova sul  lungomare di Livorno, nel quartiere di Ardenza.
  


Nella foto i Casini sulla destra ed in fondo al viale, costeggiato di tamerici,
 la villa Cave Bondi, oggi chiamata villa Letizia.



 Un grandioso complesso a semicerchio del 1841 formato
da 13 palazzine adornate al centro da un bel colonnato dorico.
 Intorno ai Casini si sviluppò la parte a mare del
sobborgo, dove, la maggior parte della nobiltà del granducato di Toscana,
 trascorreva il periodo estivo.

 Il progetto della costruzione fu affidato a Giuseppe Cappellini, che nel 1841 presentò un primo disegno con una serie di edifici isolati disposti a forma semicircolare.

  Poco dopo l'architetto approntò una seconda versione,
 costituita da tredici unità abitative unite con 322 stanze,
 in un solo corpo di fabbrica, a forma di omega ed aperto verso la passeggiata.



 Dai casini attraversando via del Littorale (viale Italia) si percorreva il ponticello in foto 
e si entrava all'interno dei Bagni Pejani.








 I Casini di Ardenza
di Photolabronico su Panoramio.com








venerdì 1 novembre 2013

Cartoline d'epoca dello Chalet Lo Scoglio di Garibaldi a Livorno

Lo chalet lo Scoglio di Garibaldi 
si trovava lungo la passeggiata a mare presso il porticciolo di Ardenza.






 Lo Chalet si trovava lungo la passeggiata a mare presso il porticciolo di Ardenza.




Lo Chalet lo Scoglio di Garibaldi e piu avanti sempre sulla destra
il Caffe Alhambra oggi Baracchina Rossa.


 Lo chalet in una cartolina cartolina pubblicitaria 
visto dalla spalletta del moletto di Ardenza .
Lo Chalet di Ardenza 
poi sostituito da una baracchina nella quale si vendevono frutti di mare 
trasformata poi oggi nel ristorante '' L'Ostricaio''.


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