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Classifica delle 10 cartoline più viste del mese

sabato 19 aprile 2014

Cartoline d'epoca dei Bagni Trotta a Livorno

I Bagni Trotta oggi Bagni Tirreno 
sono sorti nel 1873 sull'area dei vecchi Bagni Baretti, Cocchi
 dove prima vi erano i Bagni Rombolini, Aurora e Del Greco. 
Questu ultimi si fusero nei Bagni Rinaldi 

 Furono costruiti sulle rovine dell' antico Bagno Cocchi risalente al 1780 
(Primo bagno in muratura costruito sulla Spianata dei Cavalleggeri oggi Terrazza Mascagni)
   


 Poi divennero Bagni Rinaldi, Trotta dal 1900 e oggi Tirreno.

  Ingresso dei vecchi Bagni Trotta


Bagni Trotta anno 1905, dopo essere stati ampliati e ammodernati.

 Primi del 900, foto d'epoca realizzata sul pontile di legno posto all'ingresso.


 Il nuovo Bagno degli anni 30 ammodernato da Ferdinando Trotta
che vi fece costruire anche un grande ristorante un teatro e sale di lettura.

L' ingresso monumentale dei nuovi Bagni Trotta del 1932.

L' elegante sala da ballo costruita all' interno dei bagni Trotta.



Vedute aeree dei Bagni Tirreno oggi.




 Nei dintorni vedi anche:




domenica 13 aprile 2014

Cartoline d'epoca della Baracchina Rossa a Livorno

A due passi dal mare dell'Ardenza, dove Livorno
 si apre verso sud si trova la Baracchina (chiamata Baracchina Rossa), un'icona livornese,
 un luogo di ritrovo classico presente dal 1897 nella storia labronica.

 Chalet Alhambra, la prima versione della Baracchina Rossa che risale al 1897.

 Lo Chalet Alhambra predecessore della Baracchina nei primi del 900

Lo Chalet Alhambra, ritrovo per artisti intellettuali e borghesi.
Tappa obbligatoria di conti e marchesi  che soggiornavano nelle ville vicine
sfoggiando il loro benessere.

 Anno 1910, altra storica immagine dello Chalet Alhambra, 
considerata la baracchina della Livorno bene e non solo.
Si racconta ancora oggi che quando qualcuno di popolo si azzardava ad arrivare
 fino al banco per chiedere un caffè, glielo facessero con i fondi.

Chalet Alhambra di Ardenza  anno 1910.

 La nuova costruzione della Baracchina Rossa anni 30.

La baracchina rossa nella nuova versione moderna.


Cartoline anni 70 della Baracchina
 

La Baracchina Rossa fotografata in epoche diverse a colori e in bianco e nero 
 rimasta sempre di moda.



Baracchiba Rossa sitoweb

La Baracchina Rossa oggi.
www.baracchinarossa.it
(Sito Web)

mercoledì 9 aprile 2014

Foto d'epoca di Piazza Vittorio Emanuele II a Livorno

Piazza Vittorio Emanuele II
già Piazza d’Arme e popolarmente chiamata piazza Grande
è situata nel centro della città vecchia e vi fanno capo le principali vie. 
Si estendeva in principio fino al limite delle logge erette dal Pieroni 

Quando fu costruito il nuovo quartiere della Venezia, venne riempito il vecchio porticciolo fatto costruire dai genovesi, che occupava l’area 
dove in seguito furono costruiti ''i tre palazzi''. 


Si ottenne in questo modo una grandiosa e bellissima piazza. 



 Piazza Vittorio Emanule II 1920



Piazza Vittorio Emanuele 1922





Veduta aerea di piazza Vittorio Emanule del 1929.


 

 Vedute aerea di Piazza Vittorio Emanule anni 30.




Due fotografie molto simili con veduta panoramica della piazza negli anni 30
 fotografie realizzate dalla sommità del Duomo. 








mercoledì 26 marzo 2014

Livorno 1933 - XIII Coppa Ciano sul circuito di Montenero


 Il "XIII Circuito del Montenero - Coppa Ciano" del 1933 
avrebbe scritto una giornata trionfale per la Maserati.
Tazio Nuvolari vinceva per la terza volta di seguito la gara livornese, 
portata per l'occasione a dodici giri, al volante della 3 litri monoposto 
costruita dai fratelli Maserati. 

 Il binomio Nuvolari e Maserati era già risultato vittorioso a Spa-Francorchamps al G.P. del Belgio e riconfermava a Livorno il successo senza neppure dare l'impressione di spingere a fondo e polverizzando tutti i record prendendo in considerazione il passaggio al decimo giro visto l'allungamento di due giri messo in programma. 
Borzacchini con l'Alfa Romeo P3 della Scuderia Ferrari si era ritirato al quarto giro per un'indisposizione, lasciando il volante al "Re della Montagna" Mario Tadini 
che concludeva quarto.
 
 Cosicché la migliore delle Alfa al traguardo era quella di Brivio, ma staccata di oltre 8 minuti dal vincitore. Balestrero era attardato da problemi di carburazione ed al terzo posto si piazzava un'altra Maserati, la 2000 cc affidata a Campari. Altro trionfo Maserati nelle piccole 1100 con tre vetture ai primi tre posti. Inutilmente Chambost aveva tentato di resistere, il francese si ribaltava ad Osteria Nuova ferendosi anche malamente mentre la paventata minaccia inglese della MG Magnette di Lord Howe non prendeva neppure il via per un violento incidente in prova alla curva "Quattro Palle".
(Da: Maurizio Mazzoni: "Lampi sul Tirreno", Firenze 2006)

Tre immagini della Coppa Ciano alla Rotonda di Ardenza.






 XIII Circuito del Montenero - Coppa Ciano" del 1933 
(video di proprietà Istituto Luce)




1934 Coppa Ciano


 

domenica 23 marzo 2014

Nave Grommet Reefer naufragio nella rada di Livorno

Il naufragio accadde verso le due e cinquanta del 15 dicembre 1952. 
In quella notte, durante una forte mareggiata, le acque del litorale tirrenico furono sconvolte. Le cronache dell’epoca indicano che il libeccio soffiava ad oltre 100 chilometri orari, con punte che raggiungevano i 150! La nave americana “Grommet Reefer”, di circa 4 mila tonnellate, era giunta da Casablanca con circa 178 tonnellate di viveri destinati alla base americana di Campo Darby, tra Pisa e Livorno. 
 Il natante si trovava in rada in attesa del permesso d’attracco, quando la violenza del mare spezzò gli ormeggi. Spinta dai marosi, la “Grommet Reefer” s’infranse a circa 100 metri dall’Accademia Navale, spezzandosi in due tronconi anche 
a seguito di esplosioni avvenute nel reparto nafta. 





 Il comandante dette immediatamente ordine di suonare le sirene per richiedere i soccorsi. Durante le prime ore dopo il naufragio, non fu possibile dare aiuto agli uomini di bordo e le operazioni di soccorso ebbero delle fasi drammatiche.


 Parte dell’equipaggio fu portato a riva per mezzo di una teleferica stesa tra la nave e la Terrazza Mascagni. Fu soltanto con l’aiuto di quattro elicotteri che altri quattordici uomini rimasti aggrappati a poppa del natante, ifirono finalmente portati in salvo.
 La tragedia era stata veramente sfiorata. I quaranta uomini di equipaggio se la cavarono con qualche graffio e con tanta paura.


 Questa volta il libeccio aveva regalato ai livornesi ottime cibane.


 L’intera operazione di salvataggo fu seguita in diretta da centinaia di livomesi che si accalcarono lungo il viale Italia, all’altezza dei Bagni Acquaviva.
Furono molti quelli che cercarono di arraffare il piu possibile anche nei giorni che seguirono, fino a quando la zona interessata al fortunale non venne “ripulita” di tutto quel bendi dio.
 I più fortunati, quelli che fecero una raccolta abbondante, si improvvisarono addirittura rivenditori e, oltre ad aver degustato qualche cibo insolito,
riuscirono a mettersi in tasca anche qualche soldo.”



 Video di propietà Istituto Luce