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Classifica delle 10 cartoline più viste del mese

mercoledì 29 giugno 2011

Cartolina d'epoca di via Maggi a Livorno

Via Maggi a Livorno ha inizio da piazza Cavour ed arriva fino 
via Guglielmo Oberdan (vecchia via delle Spianate)
(Via Maggi e la piazzetta, anno 1913)
Questo spiazzo intorno al 1850 si chiamava Piazzetta dei Leoni.
Prospettiva opposta della precedente cartolina di Via Maggi, 
sulla sinistra Scali degli Olandesi.
Via Maggi ebbe questo nome per ricordare una nobile famiglia 
che dette famosi personaggi e gonfalonieri alla nostra città.
In precedenza aveva questo nome anche la attuale via Indipendenza 


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martedì 28 giugno 2011

Foto d'epoca di via Ricasoli a Livorno

La via Ricasoli vista dalla piazza Cavour, 
questa era una delle più belle vie della città e dalla piazza Cavour
arrivava alla via Calzabigi.
Ebbe nome di via Leopolda in onore di Leopoldo II 
e ancor prima fu il borgo San Leopoldo.
Prese il recente nome in onore del barone Bettino Ricasoli 
che governò la Toscana nel 1860.
Andando verso sud si raggiungeva l’incrocio con il corso Umberto 
formante il quadrivio chiamato largo Attias,
nome preso da una famiglia proprietaria di una bella villa lì vicina.
Asse cardinale della città, sulla direzione Duomo - Montenero, 
si vedono a sinistra il grande Palazzo Elisabetta e a destra la scomparsa villa attias
che ha lasciato il nome all'attuale piazza.
Via Ricasoli direzione piazza Cavour, il Duomo sullo sfondo.
 In questa cartolina ci troviamo nel secondo tratto di via Ricasoli, oggi vi Marradi.
La costruzione sulla destra è l'ex Caserma dei Carabinieri, oggi le scuole Micali .

Nei dintorni vedi anche:
villa attias

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Cartoline d'epoca di Piazza Cavour a Livorno

Piazza Cavour è stata realizzata nella prima metà dell' 800 lungo il Fosso Reale.
L'area in cui fu realizzata la piazza in origine era il baluardo meridionale 
della città fortificata progettata da Bernardo Buontalenti.
Il sistema difensivo era completamente circondato da un fossato che seguiva un andamento pentagonale, i cui vertici erano posti in corrispondenza degli stessi baluardi.

 (La Piazza prima che venisse innalzato il monumento a Cavour 1840)
L'impostazione definitiva della piazza risale tuttavia ad alcuni importanti interventi promossi tra gli anni trenta e gli anni settanta del XIX secolo. 
Infatti, nel 1836, la Porta del Casone venne demolita dopo neanche dieci anni dalla sua realizzazione a causa dell'ampliamento della cinta daziaria di Livorno, 
che rendeva di fatto superflua la presenza della barriera doganale lungo il Fosso Reale.


 Successivamente, per ampliare l'area della piazza, fu intrapreso 
l'allargamento del ponte sul medesimo fossato, mentre nel 1871 qui venne innalzato 
il monumento a Camillo Benso Conte di Cavour.
 

È una delle più belle piazze di Livorno, circondata da importanti palazzi 
tra i quali il più famoso, il palazzo Gragnani. 
E’ quello che vediamo al centro della foto a sinistra 
chiamato popolarmente il Palazzo Rosso
fu opera di Innocenzo Gragnani: ha tre piani con colonne tra 
le finestre di diverso ordine architettonico.


 
Il monumento a Cavour con i lampioni e con la cancellata in basso
che purtroppo fu poi tolta. 
Oggi così abbiamo tutta la base imbrattata con scritte e le aquile rotte.



 In foto i Fossi Reali visti da piazza cavour,
gli scali Saffi sulla sinistra e gli scali Olandesi sulla destra. 

 Il famoso bar Corradini in angolo della piazza con via Maggi. 


Questa parte della piazza fu ottenuta, nel 1862, con l’abbattimento del ponte 
davanti al Casone e la costruzione di un secondo voltone 
che quasi ne raddoppiò la superficie.


  Nella foto, vediamo via Cairoli con in angolo il famoso caffè Bardi, 
fondato da Ugo Bardi nel 1908 rilevando l'attività del vecchio Caffè di Carlo Regazzi,
ritrovo di famosi artisti e letterati livornesi e italiani.
Cessò l'attività nel 1921. 


Il Palazzo della Banca Commerciale (già Palazzo Rodocanacchi), poco cambiato,
salvo le belle bozze di pietra oggi rivestite in lastre di marmo, 
di fronte il Palazzo del Banco di Roma con la tenda del caffè Bardi nel quale sorse 
il Gruppo Labronico, fucina di valenti pittori livornesi.


 

Punta il mouse sulla foto: puoi spostarti in avanti e indietro lungo la piazza 
e persino ruotare la visuale di 360°.
Questo è Street View

Piazza Cavour Oggi






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Cartolina del Monumento a Guerrazzi, Livorno

Si trova in piazza Guerrazzi a Livorno.
Nella seconda metà del XIX secolo l'amministrazione comunale bandì un concorso per l'erezione di un monumento a Francesco Domenico Guerrazzi.

Il concorso fu vinto da Lorenzo Gori, scultore molto attivo nella Livorno di fine Ottocento. L'opera, inaugurata nel 1885, mostra il celebre letterato e uomo politico, 
seduto in atteggiamento riflessivo. 
Ai lati del piedistallo, su cui poggia la scultura, sono presenti due bassorilievi in bronzo che ripercorrono alcuni degli episodi più importanti della vita del Guerrazzi: 
la prigionia a Portoferraio e la proclamazione del governo provvisorio della Toscana.
Allo scultore furono però mosse alcune critiche per non aver saputo esprimere 
nell'opera le grandi doti di istigatore di folle che avevano fortemente caratterizzato 
la figura politica di Guerrazzi.(fonte wikipedia)
Il monumento è posto sul luogo dove fù la prima fonte pubblica 
dell'acquedotto mediceo del 1605.


In piazza Guerrazzi vedi anche:
 
     
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    Foto d'epoca del Cisternone a Livorno

    Il Cisternone o Gran Conserva
    si trova a Livorno nell' omonima "piazza del Cisternone".

     Questo grandioso edificio, costruito negli anni dal 1830 al 1840 e opera del Poccianti, raccoglieva le acque provenienti dalle sorgenti di Colognole e aveva una doppia funzione: era un grande serbatoio di acqua come riserva in caso di guasti all’acquedotto 
    e serviva a decantare le acque per renderle più pulite e pure.
    La facciata era adornata con un intercolunnio dorico a otto colonne sormontato 
    da una grande nicchia rifinita a cassette al cui interno dovevano essere posizionate 
    due grandi statue di marmo raffiguranti le due sorgenti che 
    approvvigionavano di acqua il serbatoio, cioè la Morra e la Camorra.
    All’interno dell’edificio esistono diverse cisterne separate da
    muri intermedi che servivano da purgatorio dell’acqua e che potevano contenere più di diecimila litri di acqua.
    La piazza del Cisternone fu addobbata con luminarie artistiche, 
    assieme a numerose altre zone della città, in occasione dell’inaugurazione della nuova stazione ferroviaria, avvenuta il 3 luglio 1910 alla presenza di 
    Re Vittorio Emanuele III. 


    Cartoline colorate del Cisternone.


      Il Cisternone, ottanta anni prima, aveva già visto al suo interno, una fastosa serata da ballo in onore di Leopoldo II e della sua sposa Maria Antonia di Napoli.


     Cartolina del Cisternone anni 70.







    Viaggio virtuale dentro il Cisternone
     Video realizzato da Paolo Noti.






    In piazza del cisternone vedi anche:

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      lunedì 27 giugno 2011

      Cartolina d'epoca del Palazzo Granducale a Livorno

      Il Palazzo Granducale (della Provincia) 
      si trova a Livorno in Piazza del Municipio e fù costruito a partire dal 1605 
      per volontà del granduca Ferdinando I de' Medici 
      e su progetto di Antonio Cantagallina.

      L'edificio, che avrebbe dovuto ospitare parte della corte granducale, sorse nei pressi del Porticciolo dei Genovesi, una piccola darsena scavata nel XV secolo a nord dell'abitato. Successivamente, nel 1629, il palazzo fu ingrandito su disegno di Giovan Battista Santi, già autore del progetto della Venezia Nuova, il quale lo dotò di un porticato lungo la piazza d'Armi e ne fece la residenza dei sovrani in visita a Livorno.
      Qui soggiornò alcuni giorni anche Napoleone Bonaparte durante l'invasione francese del 1796: all'epoca l'edificio fu trasformato in una caserma e depredato di alcuni suoi arredi.
      Tramontato il periodo granducale, nel 1871 parte dell'immobile fu destinata ad ospitare alcuni istituti scolastici cittadini fino agli ultimi anni venti del Novecento; quindi fu restaurato e, dal 1931, divenne sede della Amministrazione provinciale.
       Con lo scoppio della seconda guerra mondiale il Palazzo Granducale fu duramente colpito dai massacci bombardamenti anglo-americani; tuttavia, la facciata principale non fu distrutta durante l'azione di guerra, ma, rimasta sostanzialmente integra, fu abbattuta durante l'opera di ricostruzione che portò alla totale demolizione del complesso.
      Con lo stavolgimento della piazza Grande e nel tentativo di dare maggior visibilità al vicino Palazzo Comunale, l'edificio fu ricostruito in posizione più arretrata rispetto al sito originario. (fonte wikipedia)


      In piazza grande vedi anche:


      Prosegui il viaggio in:

      via grande



      Foto d'epoca di piazza Cavour a Livorno

      Cartolina di Piazza Cavour e via Ricasoli, anno 1955.

      Vedi anche: monumento a Cavour


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      sabato 25 giugno 2011

      Cartoline di piazza della Vittoria a Livorno

      Piazza della Vittoria, popolarmente nota come piazza Magenta
      già Piazza del Soccorso dal 1836 al 1889 dal nome della chiesa,
      è una grande piazza alberata di Livorno.
      A seguito di una violenta epidemia di colera, la piazza fu prescelta per ospitare 
      la chiesa votiva di Santa Maria del Soccorso
      disegnata dal fiorentino Gaetano Gherardi e destinata a diventare 
      il più grande edificio di culto dell'intera città.
       
      A seguito della costruzione della chiesa, lo spazio antistante alla facciata 
      fu chiamato piazza del Soccorso
      mentre ai lati del tempio sarebbero dovuti sorgere un collegio e un liceo, 
      ma i progetti non furono concretizzati. 
      Pertanto, nel 1889, con la demolizione di alcune case vicine, la piazza fu estesa fino alle odierne dimensioni e assunse il nome di "piazza Magenta". 
      In asse alla facciata di Santa Maria del Soccorso, tra il 1922 ed il 1924,
      fu innalzato il Monumento ai Caduti, opera dello scultore Mario Carlesi.
      Da allora la piazza ebbe il nome attuale piazza della Vittoria.




      Foto Aereonautica Militare del 1929


      Nei dintorni vedi anche:

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      corso amedeo


      Cartoline del Monumento a Vittorio Emanuele II a Livorno

       è un grande monumento equestre in bronzo frutto del lavoro di Augusto Rivalta. 
      Inaugurato il 28 Agosto 1892 fu posto a Livorno in piazza Grande 
      (piazza Vittorio Emanuele).


       Dopo la seconda guerra mondiale, a seguito della ricostruzione della città e della suddetta piazza, fu trasportato davanti al Palazzo del Governo (piazza Unità d'Italia).
      (fonte wikipedia)


      Il Monumento equestre rimasto intatto in mezzo a una generale rovina
      dopo i bombardamenti.

      la moneta coniata in occasione dell'inaugurazione 
      del Monumento a Vittorio Emanuele II (1892)


      Cartolina d'epoca della vecchia Prefettura di Livorno

      Il Palazzo della vecchia Prefettura
      si trovava in  Piazza Grande (Piazza Vittorio Emanuele)
      esattamente davanti al Palazzo della Dogana ed al lato opposto del Palazzo Granducale.

      Il vecchio palazzo della prefettura, il lato davanti la camera di commercio.

       
      Edificato nel 1608 come residenza del Governatore si chiamò "Palazzo Pretorio"
      o Palazzo del Governatore fu ingrandito nel 1640, aveva un solo piano col terrazzo e sopra un mezzanino, nel 1782 fu messa una campana sul campanile per chiamare gente a vedere i condannati alla berlina con un cartello al collo in cui era scritto il delitto e la condanna.
       Nel 1840 sul vecchio quasi demolito fu eretto il palazzo poi sede della Prefettura, successivamente spazzato via dalle bombe del 1943.


      In piazza grande vedi anche:



      Cartolina della Camera di Commercio a Livorno

      Il Palazzo della Dogana
      è un elegante edificio seicentesco ubicato a Livorno,in piazza del Municipio.
      Ospita la Camera di Commercio cittadina e, fino alla seconda guerra mondiale, delimitiva il lato settentrionale di Piazza Grande.

      Nel XV secolo i genovesi divennero padroni del castello di Livorno e scavarono una piccola darsena a nord dell'abitato, dotandola di un fabbricato in cui collocarono la sede della dogana. Successivamente, nel XVII secolo, l'area nei pressi dell'edificio fu trasformata nel Palazzo Granducale, mentre l'ufficio doganale fu trasferito in una struttura già esistente e attiva dal 1544, nella scomparsa piazza del Nettuno.
      Nel 1648 l'ufficio, dopo essere stato riunito per alcuni anni alla dogana dei Genovesi, fu ulteriormente spostato in un nuovo palazzo ai margini di piazza Grande (allora nota come piazza d'Arme); l'edificio, progettato da Annibale Cecchi, fu sede della dogana fino al 1868, anno in cui fu trasferita nelle zone più prossime al porto. Da allora l'immobile, che mantenne il nome di Palazzo della Dogana, ospitò la Tesoreria provinciale, la Banca d'Italia e, dal 1872, la Camera di Commercio.
      La ricostruzione postbellica ha mutato lo scenario attorno al Palazzo della Dogana, ora circondato da costruzioni completamente in contrasto con l'aspetto originario della piazza. I bombardamenti danneggiarono anche la parte posteriore dell'edificio, restaurata già negli anni settanta del Novecento e dove sorge un grande auditorium.
      La parte anteriore invece risulta sostanzialmente immutata, con i tre grandi archi a tutto sesto, rivestiti secondo l'uso del bugnato. Le arcate, schermate da una cancellata in ferro, sostengono il piano superiore dell'edificio, leggermente rialzato intorno al 1907.
      L'interno è privo di particolari pregi artistici: tra le varie sale che costituiscono il palazzo è doveroso segnalare la Sala del Consiglio posta al secondo piano dell'immobile e coperta da un raffinato soffitto ligneo. Della struttura interna originaria sono rimaste le aule poste al piano terra, ai lati della scala monumentale; esse presentano coperture voltate poggianti su pilastri.





      In piazza Grande vedi anche:

      Prosegui il viaggio in: via grande


      Cartoline del Palazzo Comunale a Livorno

      Il Palazzo Comunale è la storica sede del municipio di Livorno. 
      Si trova sul retro di Palazzo Grande e si affaccia su una piazza che, 
      prima della seconda guerra mondiale, giungeva fino al sagrato del Duomo 
      (Piazza Vittorio Emanuele).
      La piazzetta antistante si denominò fino dal 1720, Piazzetta della Comunità e poi dal 1929, piazza Maria del Belgio Principessa di Piemonte.
      In origine i rappresentanti del comune labronico si riunivano nei locali di due antiche pievi, oggi scomparse. Quindi si trasferirono in un palazzo in via del Porticciolo, fino a quando, a partire dal 1720, non fu realizzato il nuovo palazzo sulla piazza d'Armi (attuale piazza Grande) su disegno di Giovanni del Fantasia. Gravemente danneggiato durante il terremoto del 1742, il palazzo fu quasi interamente ricostruito nel 1745, con l'aggiunta di una monumentale doppia rampa di scale ad opera di Bernardino Ciurini.

      Nel 1867 fu ampliato occupando i locali di una costruzione posta sul retro del medesimo edificio, mentre nel 1929, divenuto sede del podestà, 
      furono avviati nuovi lavori di restauro.
       

      I bombardamenti della seconda guerra mondiale colpirono 
      parte della costruzione, distruggendone un'ala; 
      inoltre la scala esterna fu in parte smantellata e depredata dei suoi marmi.

      Il palazzo fu così restaurato ed inaugurato nel 1949 alla presenza del sindaco Furio Diaz; 
      al contempo, alcuni uffici furono trasferiti nell'attiguo Palazzo dell'Anagrafe, 
      un edificio sorto nel dopoguerra nell'area in cui si trovava un elegante fabbricato settecentesco di Giovanni Battista Foggini e, ancor prima, 
      l'antico porticciolo dei Genovesi.




      In piazza Grande vedi anche: